Panelle Palermitane : il segreto della ricetta originale

Panelle Palermintane

Panelle Palermitane : la miglior colazione per un palermitano

Le panelle palermitane è uno dei classici dello street food palermitano. E’ un piatto semplice che si realizza partendo dalla farina di ceci. 
Non scherzavo quando dico che è la migliore colazione per un palermitano perchè fermasi dal panellaro , che è colui che con il lapino (motoape) va scorazzando per le vie di Palermo, e realizza i panini con le panelle sul momento, perchè se non si mangia caldo finisce tutta la magia del piatto. Quindi olio bollente fritte e mangiate, una vera delizia.
I miei ricordi sono anche legati al fatto che ogni scuola ha il suo panellaro, e che spesso e volentieri si faceva la ricreazione mangiando il panino e panelle. Il panellaro della scuola è un istituzione e dopo che ci stringi amicizia non puoi non andarlo a trovare anche solo per vedere sfrigolare l’olio caldo.

C’e una leggenda metropolitana, che dice che per vedere se l’olio è caldo il panellaro ci sputi dentro, lo so non è bello da dire, molti dicono che rappresenta un ingrediente segreto delle panelle palermitane. Speriamo che sia solo una leggenda e che non sia la verità!!!

Io però oggi vi voglio raccontare come si preparano e svelarvi tutti i segreti per riuscire a realizzare questo piatto senza commettere errori, poichè è si un piatto semplice ma se non si sanno alcune cose , posso anche non riuscire bene.

La ricetta delle panelle palermitane

Ingredienti

500 g di Farina di ceci 
1,5 l di acqua
sale
pepe
prezzemolo

Preparazione

Ponete l’acqua a temperatura ambiente all’interno di una pentola antiaderente e andate unendo la farina a piccole dosi e con l’aiuto di una frusta fate sciogliere completamente la farina badando che non si fornino grumi. Ripetere l’operazione fino al completamento della farina.
Condite secondo il vostro gusto con sale e pepe e ponete sul fuoco a fiamma molto bassa.
Mescolate in continuazione fino a quando il composto non si solidifica e si stacca completamente dalle pareti della pentola.

Suggerimento : Dopo circa 15 min il composto si comincia ad addensare, ma non fermatevi qui dovete continuare a mescolare anche se sarà più difficoltoso mescolarlo.
Il composto si staccherà dalle pareti dopo circa 30/40 min. Non fermatevi prima perchè se no non si riusciranno a tagliare le panelle.

A cottura ultimato aggiungere al composto il prezzemolo tagliato a piccoli pezzi.

Metodo antico

Il metodo antico prevede che si versa il composto su un tavolo di marmo, appiattendo il composto fino ad avere uno spessore di pochi millimetri e si provvede a spalmare su delle formelle con dei disegni floreali in rilievo, che venivano riprodotti sulla panella a frittura ultimata.
Non è facile trovare queste formelle , solo chi li possiede per eredità può procedere in questa maniera.
Lasciare riposare le panelle nello stampo per almeno un ora e poi rimuoverle per procedere alla frittura.
 

Metodo alternativo

Versare il composto all’interno di uno stampo per plumcake e con l’aiuto di un cucchiaio cercare di compattare il tutto.
Potete bagnare lo stampo prima di mettere il composto o mettere della pellicola trasparente in modo da facilitarne la fuoriuscita dallo stampo.
Mettere il frigo per almeno un ora in modo che si solidifichi.
Estrarre il composto compattato dalla stampo e tagliare in quadrati o rettangoli dello spessore di pochi millimetri.

Frittura delle panelle

Friggere qualche minuto in olio di girasole abbastanza caldo  giusto il tempo di far dorare la panella.
Se la panella è tagliata sottile e fatta bene, al momento della frittura si gonfia formando la cosiddetta “Camicia”. Va fritta prima da un lato e poi rigirata per friggere il lato sottostante. Fate attenzione al bordo della panella se si dovesse annerire vuol dire che state andando oltre il tempo di doratura della panella.
Il colore finale è un arancione con riflessi dorati.

Come servire le panelle

Le panelle palermitane vanno servite o semplici con un pò di sale o messe all’interno del pane. La tradizione vuole che vengano servite all’interno di un pane diffuso nel Palermitano con il nome di “Mafalda”, che una forma a serperntina.
Anche se ultimamente sono anche servite all’interno di un pagnottina che viene chiamata “Guastedda”.
Alcuni preferiscono spruzzare qualche goccia di limone per sgrassare la bocca prima di assaporare le panelle.

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